Scritti da allucinazione_metropolitana

19-24.05 – Giovani Fuori Controllo – Settimana di iniziative e performance controculturali

bozza_tregiorni retro Moscow-death-brigade 23molino domenica 24 maggio

dal 19 al 24 Maggio 2015

Csoa Il Molino – Lugano

Ai Giovani il Palco, alla città il pacco…bomba!!

UNA SETTIMANA DI OCCUPAZIONE, AUTOGESTIONE E AUTOPRODUZIONE

5 GIORNI CONTRO LA CULTURA DOMINANTE DI QUESTA CITTA’ DI MERDA

in cui regnano politici corrotti dal potere e dal denaro, banche, telecamere, sbirri cocaina

durante questi 5 giorni faremo vivere gli spazi del Csoa Il Molino e dell’area dell’Ex-Macello di Lugano con esperienze controculturali, laboratori, performance, presentazioni e dibattiti, banchetti informativi e distro, cucina popolare, concerti, musica elettronica, graffiti e writing, tatuaggi e piercing,…

APERTI ALLE BANCARELLE D’AUTOPRODUZIONI E ALLE DISTRO PER TUTTE LE GIORNATE!

(Possibilmente portatevi un tavolo)

UNDERGROUND IS NOT JUST A KIND OF MUSIC, UNDERGROUND IS A LIFESTYLE!

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PROGRAMMA DELLA SETTIMANA

Lunedi 18 Maggio

20.30 – Assemblea di gestione dello spazio e di preparazione per la settimana

Martedi 19 Maggio

– Proiezione filmato “Never Give Up” – documentario riguardante il  movimento antifascista russo. Girato da un un collettivo indipendente di cineasti.

-⁠ concerti con

* Moscow Death Brigade (Hardcore Rap from Moscow)

* Baglio (Rap per i Punx da Casteddu – Sardegna)

* Terremoto HC (Lugano Brutalcore from 912msm)

Giovedi 21 Maggio

Bettola Clandestina aperta & serata popolare in cortile

Cena popolare e concerto con: New Candys ( Psychedelia – Venezia)

Venerdi 22 Maggio 

TAT-TOUR  – Progetto nomade che mescola una tradizionale tattoo  convention con i  festival artistici itineranti,  un viaggio all’insegna  della libertà,  dell’autogestione e delle arti che nelle occupazioni  prendon forma,  sempre più numerose ed etereogenee.

-⁠ Tatuaggi e piercing

-⁠ Cucina popolare con forno a legna

– Ox Crew – Graffiti & Writing Sessions

PUNK IS DEAD AND WE’ RE WALKING DEADS 

-⁠ Concerti punk benefit spese legali corteo 1 Maggio NO EXPO a Milano con:

* No White Rag, Vinyl, TSO HC, Pirates77, Lab Rat, Attax, Roor Explo

Sabato 23 Maggio

ART-AT-HACK LAN SPACE (http://artathack.me/) – Rassegna itinerante di musica e controcultura underground volta a diffondere pratiche, visioni e percorsi di autogestione e autoproduzione in conflitto con il potere dominante. 

Con la partecipazione di: Rexistenz Records – Doggod – Kimo Sound System – Jungle Riot – Sabotaz – Allucinazione Metropolitana – Collettivo N4O – Disegni Matti – Lab57

Dalle 16.00 ASSEMBLEE:

– Talking about T.A.Z. e occupazioni con il collettivo N4O (http://kagpisogne.noblogs.org/)

-⁠ Presentazione di Mutant Disco Manifesto by Rexistenz (http://www.rexistenz.org/) e del libro Apocalypso Disco (Agenzia X) con l’autore Roberto Balli

a seguire riflessione sul senso degli spazi sociali nel difendere la cultura indipendente

IL POMERIGGIO E LA SERA:

-⁠ Disegni Matti -⁠ Graffiti & Writing Sessions

-⁠ Tatuaggi e piercing

-⁠ Cucina popolare con forno a legna

-⁠ Hip Hop Live con May Day

– Concerti con Grumo, Mordax

LA NOTTE:

– Dancefloor Mutante.

live sets di RXSTNZ records: A034, Hyena,  Pablito el Drito, Opser, Degrade, Manual Destruction, Mbst8, Cybele, Dj Balli

+ visual & light 

– Underground tekno vibes 

live sets by Jungle Riot, Kimo Sound System, Doggod, Sabotaz

+ light show

Domenica 24 Maggio 

UNA SERATA DI PURO DIY HC PUNK! 

– Concerti punk hardcore con:

Is dodelijk

Zidima

Cospirazione

Insomnia Isterica

RTC

Underground che spinge…

Underground che spinge…

ma in realta’ cosa cazzo spinge?

“Penso che il disagio venga anche da una reazione alla cultura popolare dominante che si inserisce costantemente nelle nostre gole, che è introdotta forzatamente nelle persone tramite la televisione, la radio, i mass media etc. Penso che questo porti benzina sul fuoco e mantenga a livelli alti il disagio e l’aggressività del mondo.” Mark Newlands – Fondatore della Bloody Fist Records

Troppo spesso si sente parlare di “underground” associando questo termine a cose che di fatto con l’underground non hanno nulla a cui spartire.

Basta pensare ai concerti “punk”, “rap”, “reggae” o di musica “elettronica” che vanno tanto di moda dalle nostre parti. Eventi questi, a volte furbamente organizzati e promossi dalla Città di Lugano con lo scopo di assorbire in un contesto legalizzato ed entro certi parametri (business, controllo, sicurezza, consumismo, impossibilità di esprimersi liberamente,…) tutta la rabbia e il disagio verso questo mondo di chi si avvicina alle sottoculture underground.

Oppure si tratta semplicemente di eventi organizzati da gruppi di ragazzi che vedono in questi generi musicali un modo per mercificare una sottocultura con lo scopo di farsi due soldi e due amici, chiaramente evitando rotture di cazzo con lo Stato e la Società.

Cosa resta quindi di underground in questi tipi di eventi?

Lo sballo del sabato sera? Qualche piercing o tatuaggio?

Qualche volta vestiti eccentrici e gratitudine per coloro che ci permettono di divertirci, sempre senza disturbare troppo, durante il weekend?

Tutto questo non è underground!!!

L’underground secondo noi è una visione altra della cultura dominante e un insieme di pratiche in contrapposizione ad essa.

Underground è un attitudine di vita che prende a schiaffi la cultura dominante, sovvertendola.

Una rete sviluppata in modo informale che non rientra nei parametri imposti dalla società e si basa su uno stile di vita diverso a 360° da quello che ci viene proposto.

Uno stile di vita in cui nessun programma istituzionale o sociale può inserirsi, uno stile di vita che ci inventiamo noi seguendo i nostri desideri e le nostre aspirazioni.

Una vita essenzialmente libera dal controllo, libera dal business, libera dai mass media e la falsa informazione, libera da ogni forma di pregiudizio, libera dal pensiero unico che il dominio tenta di inculcarci in ogni istante della nostra vita.

Cogli il momento del tuo risveglio, nel labirinto delle paure, ciò che ti vuole unico e solo, interprete del tuo destino.
Guarda lo specchio e senza paura guardati dentro, per troppo tempo ti sei mentito e hai chiuso gli occhi. Sulle strade che hai percorso la tua alba mai si è alzata, vuoi finire cieco e muto o libero e selvaggio? Libero e selvaggio!
Nel ristagno più profondo non assopire i tuoi valori, per guardare intorno a te con gli occhi fissi senza vita. Non attendere altre mani pe poter ricominciare, dal tuo intimo la spinta già lo sai dovrà venire. Un altro schiavo del dolore, un’altra voce che ti insegue, al guinzaglio la morte dentro. Il rimorso nel silenzio o libero e selvaggio? Libero e selvaggio! Cogli il momento del tuo risveglio nel labirinto delle paure, ciò che ti vuole unico e solo, interprete del tuo destino
E tra mille volti “usa e getta” quanta voglia di aria pura, sulla faccia sparsa ovunque voglio ridere e gridare “Libero e Selvaggio”!”

testo dei Wretched – Libero e Selvaggio

Allucinazione Metropolitana

Sabotaggio irreversibile per No Tav liberi – Maggio 2014

Sabotaggio irreversibile

Tutto è nulla

Giacomo Leopardi

L’esistenza scorre nei passaggi dell’incompiuto. Far saltare in aria certezze, per vivere all’aria aperta, è un ottimo modo per spezzare inutili chiavistelli psichici e materiali. La paura, anche. La paura, però, è nello spirito di chi trova il sentiero del crimine chiamato libertà.

La realtà e il sogno sono a doppia intensità: da una parte il male di esistere, dall’altra sabotare per vivere. Mettere in gioco la vita per non aver paura della morte, contro la sottomissione quotidiana, è il prodromo di percorsi scoscesi, quanto ignoti, nel cercare di abitare il possibile.

Le idee che rimangono idee sono l’assurdo dell’inutilità, perché si può tutto poiché non dobbiamo niente, perché il pensiero può essere una forza trasformatrice solo nella misura in cui incontra il materialismo provato della gioia.

Sulla questione della libertà, perché essa non è un gioco di amministrazione, l’errore di dettaglio, una mediazione “sensata”, un qualcosa di te lasciato a chi ordina, è già un linguaggio di potere.

Se il potere recupera, l’unico modo per non farsi risucchiare è protrarsi verso l’irreversibilità della rottura: sospensione del tempo e dello spazio, dove le rappresentazioni discendono e dove l’unicità essenziale della semplicità apre mondi inesplorati.

Per tentare, desiderare è vivere. Per vivere, bisogna soffrire.

Soffrire apre al gioco della congiura, amando gli eccessi di sé, dove spirito e sostanza non vengono divisi tra loro dallo sbirro, in divisa o interiorizzato, per perdersi nella sovversione dell’amore facendo a pezzi la morale, contro l’universo mercantile.

Il fuoco sperimenta l’immediatezza”

Eraclito

Ciò che è non va negato in nome di ciò che era o di ciò che sarà prematuramente, ma per dare finalmente vita a tutto ciò che desideriamo e che potrebbe divenire, nelle sue smisurate possibilità.

Chi insiste a percorrere il sabotaggio dell’esistente o nel rifiutare il più possibile gli oggetti e i rapporti mercificati, lasciati a chi si accontenta di servire senza ardere nelle passioni, pretende di portare con sé la sofferenza del circostante (e quindi anche sua), un insieme demistificante di rivendicazioni e pensieri leggeri mai avvilenti, che trascina il non-essere in luoghi sconosciuti, radicandosi nelle meravigliose e sconfinate occasioni che permangono nel rifiuto; quel rifiuto che unisce i nemici di qualunque frontiera, i disertori di qualunque bandiera, aldilà del recinto della proprietà, ove comincia il paese che non appartiene a nessuno.

Per rallentare il treno ad alta velocità che è questo mondo bisogna sottrarli energia.

Per fermarlo, bisogna usare a volte sassi, a volta sabbia, per bloccarne gli ingranaggi. Ammutinamento e sabotaggio, evocano, fin da subito, ciò che non si vuole, ciò che non si è.

Il martirio non è nel rischio della diserzione da ogni ogni ordine, ma nella rassegnazione e nella noia di esistere senza darsi al rischio di praticare il proprio sé.

Molto spesso bloccare un elemento è sospendere il tutto e minare alla base le relazioni, che avvengono nei luoghi dell’oppressione, è venire a meno al patto sociale che nessuno ha mai firmato con qualsiasi stato, continente o mercante.

E’ l’intensità delle nostre vite a dar forza al lungo viaggio verso l’inimmaginabile.

A.

Dedicato a Chiara, Mattia, Niccolò e Claudio, incarcerati con l’accusa di terrorismo nella lotta NO TAV

Ma quale punk?

Ma quale punk? Sì, siamo punk anarchici! …e allora?

Non possiamo accettare quanto sta succedendo ultimamente a Lugano attorno “all’ambiente punk”; per quel che ci riguarda la situazione al momento è diventata inaccettabile.

Solitamente cerchiamo il contatto umano con le persone anziché uno squallido botta e risposta da tastiera. Preferiamo diffondere le nostre idee tramite l’organizzazione di iniziative e concerti e distribuendo volantini, ‘zine autoprodotte ed opuscoli informativi; con l’intento di creare discussioni costruttive con chi ci sta intorno e cercare poi una complicità nella lotta contro questa società che quotidianamente opprime le nostre esistenze.

Questa volta pero’ siamo stati chiamati in causa tramite un social network (di proprietà di una multinazionale), venendo definiti come “dei ragazzini che ascoltano punk da tre settimane e che hanno scoperto Bakunin da due giorni” e quindi, oltre che con i soliti metodi, utilizzeremo anche questo canale di comunicazione per esprimere il nostro pensiero, sebbene questo canale non sia troppo di nostro gradimento.

Ci sentiamo di dover prendere posizione in merito al comunicato della Nextpunk Records riguardo alla “scena punk locale” e all’annullamento del concerto di Bloody Riot e Because the Bean organizzato dall’etichetta luganese allo Studio Foce in data 20 febbraio 2015.

Non possiamo accettare che un politichello infame, che è entrato in un partito razzista e xenofobo come la Lega dei Ticinesi per cercare di guadagnarsi qualche consenso ed una poltrona in consiglio comunale a Lugano, (dopo che non ci è riuscito con il Partito del Lavoro, ora Partito Comunista); si permetta di cercare di insegnare cosa sia punk e di insultare ed infamare pubblicamente chi da anni è presente e attivo sul nostro territorio (e non solo), arrivando addirittura a minacciare di valutare l’ipotesi di eventuali denunce.

Tutto questo solo perché qualcuno ha pensato bene di dirgli ciò che pensava e di avvisare gli ignari membri di un gruppo musicale punk anarchico, attivo da 20 anni, che sono stati chiamati da un’etichetta fondata da un appartenente al movimento della Lega dei Ticinesi per andare a suonare in un locale gestito dalle istituzioni locali.

La Nextpunk Records si autoproclama “organizzatrice di eventi punk”? Ma quale punk?

La promozione di concerti completamente fini a se stessi durante i quali ci si rinchiude in strutture concesse dalle istituzioni politiche locali o in un parco recintato sotto il controllo di agenti di sicurezza privati e polizia non sono altro che un tentativo di assorbire la rabbia punk all’interno di questo sistema ed un astuto metodo per canalizzare la rivolta nei limiti della legalità e tra i parametri concessi da questa città e dalle sue istituzioni.

Durante questi eventi non si respira assolutamente nessuna aria di scontro sociale, sono completamente funzionali a chi tenta quotidianamente di annichilire le nostre esistenze e durante il fine settimana vuole “darci il biscottino” permettendoci di organizzare degli squallidi concerti che si svolgono in situazioni al limite dell’assurdo.

Punk non è solo un fottuto concerto musicale relegato al divertimento concessoci nel fine settimana in cui sfogare le nostre frustrazioni perché lavoriamo come delle merde per il sistema tutti i cazzo di giorni. La nostra rabbia per la vita che vogliono costringerci a fare ci scorre dentro le vene ogni fottuto giorno e il concerto che organizziamo è solamente una parte di ciò che siamo.

Il punk è l’espressione di questa rabbia, è una forma di ribellione a tutte le forme di controllo sociale che ci opprimono e ci negano la nostra libertà.

Intendiamo il punk e altre sottoculture underground come delle forme di ribellione al sistema dominante e non come un “verbo” da professare davanti ad una boccale di birra, per cui ci rifiutiamo di avere un dialogo e creare dell’armonia coni carnefici della libertà che collaborano con le istituzioni, i partiti politici e gli sbirri.

Ci siamo sempre rifiutati di utilizzare canali di comunicazione ufficiali come i mass media o richiedere permessi ad apparati dediti al controllo sociale quali le istituzioni e la polizia per poter svolgere le nostre iniziative perché di fatto, con queste iniziative, intendiamo porci in contrapposizione a questi apparati, e non, come qualcun altro, andarci d’amore e d’accordo.

Non scenderemo a nessun compromesso con chi ogni giorno vuole farci chinare il capo di fronte a tutte le imposizioni che questa società ed i suoi aguzzini tentano di farci subire.

Non ci spaventano le minacce di uno stupido leghista “autoproclamatosi” punk, non nuovo a questo tipo di infamate, che addirittura si è distanziato ed ha condannato pubblicamente tramite i mass media i tafferugli avvenuti con la polizia in occasione del Nextpunk Festival 2008.

Se mai, durante un concerto punk, dovessero capitare dei tafferugli contro le forze repressive che proteggono gli interessi di questa città, sarà per noi un giorno di festa come lo sono il Natale e la Pasqua per i Cristiani.

Sì, è vero, siamo accecati dall’odio, ma fino a quando non ci libereremo dalle catene che ci vengono strette ai polsi i nostri occhi non potranno ammirare la bellezza di una vita senza costrizioni ed i nostri cuori non potranno battere al ritmo selvaggio della libertà.

Non riusciremo mai ad essere contagiati fino in fondo dall’amore perché in questo mondo libertà è sinonimo di dovere. Abbracciamo desideri che vanno ben oltre ad una vita triste e miserabile composta da una routine che ci obbliga a produrre e consumare spingendo i nostri corpi e le nostre menti verso il suicidio quotidiano.

Punk è la risposta a questo suicidio quotidiano. Punk è la nostra vita, non solo la nostra musica.

Continueremo il nostro percorso di lotta contro l’esistenza marcia e puzzolente che vorrebbero farci vivere, verso i nostri sogni e le nostre aspirazioni di libertà.

Invitiamo gli altri progetti, crew ed individui presenti sul territorio che abbracciano questi desideri e condividono i nostri pensieri a continuare il loro cammino verso la libertà e verso la distruzione di questo mondo.

O li combatti o sei complice loro!

Allucinazione Metropolitana

Appello al circuito dell’autoproduzione

comunicato

Mordax

MORDAX è un trio con chitarra, basso, batteria, canto, grida
Hardcore dbeat da Milano 2014

Roor Explo

https://www.facebook.com/RooRExplo?fref=nf

Hardcore Punk Clusone

Behind the Mirror

https://www.facebook.com/behindthemirrorhc
Genere: Massagno HardCore

Jungle Riot

XM 24 (Bologna)

xm-logo

All’interno dello Spazio Pubblico Autogestito XM24 ci sono progetti e laboratori che mirano a produrre protagonismo sociale e trasformazione del quartiere, della città e della società in cui viviamo. Una scuola, un centro gratuito di assistenza medico-legale, una palestra, una ciclofficina, un coordinamento di lotta migrante, una serigrafia, un laboratorio musicale per giovani, un orto, una libreria/biblioteca, un mercato biologico e tanto, tanto ancora. Lo spazio e’ attraversato anche da molte realtà attive nel quartiere con cui collaboriamo da anni, che condividono i nostri obiettivi e la nostra cultura antifascista.

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