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‘Quello che non si dice’ su liberalizzazioni & privatizzazioni

Sono oramai giorni che il capitolo ‘liberalizzazioni’ anticipato e previsto dal governo Monti ha preso piede nel dibattito pubblico, tematizzato dagli organi di stampa, sponsorizzato dalle ‘forze politiche dell’austerity’, contestato dai primi destinatari (cetuali?) dei provvedimenti, quindi discusso e dibattuto da coloro che nella categorizzazione gerarchica dei decreti sono e saranno sempre più la clientela…

Necessariamente il nodo liberalizzazioni non è esente di complessità e problematicità, laddove vanno a scontrarsi interessi contrapposti e particolari. Bisogna fare i conti con degli interrogativi, ineludibili, e il primo non può che essere quello relativo all’antagonismo tra strutture dell’oligopolio capitalistico in avversione al corporativismo cetuale di alcune categorie… che, semplificando, non possono che essere ascritte allo stesso sistema organizzativo?!

Ovviamente una delle necessità è quella di mantenere chiaro il contesto nel quale ci si muove, ben introdotto dall’articolo che segue di Tonino Perna; la dimensione del mercato e i suoi centri i potere, l’ideologia liberista e l’onta delle privatizzazioni, etc. Considerando soprattutto quanto nascosto dal velo delle liberalizzazioni del governone dei professori, soprattutto se andiamo a considerare la gestione dei territori e dei suoi servizi (acqua, trasporti, etc), dove la traduzione da compiere è quella di liberalizzazioni in privatizzazioni, che spinge ancora di più nello spazio del libero mercato quanto dobbiamo considerare servizio pubblico, collettivo, comune.

Tonino Perna con il suo articolo su Il Manifesto, intitolato ‘Quello che non si dice’, crediamo fornisca un primo contributo utile ed interessante per rovesciare il credo smithiano del liberismo in quelle che sono state le risultanti di un’ideologia che ha sospinto il mondo intero in una crisi sistemica che affonda le sue radici in una religione che è la crisi stessa a mettere in discussione, che non può che vederci protagonisti di una critica e contestazione radicale in avversione ad un sistema marcio, che le libertà le vuole strangolare a favore di un dio mercato programmato per il saccheggio.

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