Piazza della Loggia, Brescia, 20 Gennaio 2012. Alle ore 19.30 sei agguerriti componenti del Comitato Spontaneo Contro le Nocività si presentano al Palazzo per incontrare il sindaco Adriano Paroli e l’assessore all’ambiente Paola Vilardi. A sorpresa è presente anche l’ingegnere Angelantonio Capretti (numero 12), responsabile del settore municipale Ambiente ed Ecologia di Brescia. Il primo ad arrivare è proprio quest’ultimo, mentre i due rappresentanti del consiglio comunale, pur avendo rimandato l’appuntamento di mezz’ora, tardano a raggiungere la Loggia.
Il Comitato si è preparato un programma colmo di richieste e di proposte e ne consegna due copie alle autorità.


Si comincia con una questione generica, ma spinosa, quella dell’elevata incidenza di decessi causati da tumori nell’area est della Città. La risposta del sindaco è immediata, forte, efficace: “E’ appena morta Regina che abita in Franciacorta per un tumore ai polmoni”. Sentite condoglianze.
Ed i bambini che si ammalano di più? “Sono le mamme ad essere apprensive. Si allarmano ad ogni colpo di tosse…
“Vi state autopreoccupando per una situazione del Nord che in realtà coinvolge tutti“, aggiunge. Preoccuparsi è bene, “autopreoccuparsi” è un pesante insulto alla grammatica italiana.
Il sindaco riceve una chiamata dalla figlia: la va a prendere più tardi, così può dedicare altro tempo alle esigenze dei cittadini.

Il Comitato alle prese con uno scavatore

“Andando a sabotare il laghetto di Gaburri” avvisa “si crea un clima difficile da gestire“. Poi il sindaco scruta i volti dei sei presenti, li immagina a cavallo di uno scavatore con gli occhi iniettati di sangue ed un unico obiettivo: sfogarsi dopo le nottate trascorse a studiare VIA e VAS distruggendo tutte le strumentazioni di Gaburri con elevate capacità di pilotaggio dei mezzi, per due serate consecutive e poi, senza farsi scoprire, sgattaiolare nel buio firmandosi con il nome rubato alla reclame di un’ignota marca di pannolini: “Amici dell’ambiente“. Al pensiero inorridisce: “Probabilmente non siete stati voi, ma il laghetto è vicino alla Festa di Radio Onda d’Urto“. Rincara supponendo che sia stato “qualcuno che usciva dalla festa: così sostengono gli inquirenti“.
A noi piace fantasticare un dialogo di questo genere:

Anche Caparezza vuole salvare l’oasi

“Tu che fai dopo il concerto del Capa?”
“Pensavo di andare a Rezzato, voglio dar fuoco alla cava Castella, quella dove ci sono le specie protette dall’Unione Europea”
“Fico! Ci sto. Anche se abito a Collebeato.”
Il giorno seguente:
“Andiamo di nuovo: non c’hanno beccato ieri sera, malgrado tutti gli sbarramenti di polizia che circondano la festa, vuoi che ci becchino stasera?”
“Sì, finiamo di distruggere tutte quelle attrezzature obsolete e facciamo un murales con la mia inseparabile bomboletta spray arancione. Voglio proprio scriverci il motto dei pannolini che mi metteva mia mamma.”
“Ma non è che dopo ieri sera avranno aumentato la sorveglianza del sito?”
“Non preoccuparti, ci vestiamo da Cavaliere d’Italia, così ci mimetizziamo”.

Il sindaco s’accorge della debolezza dell’argomentazione e cambia tema: “Se la gente muore non è colpa mia“. Pausa di silenzio per la perla di saggezza.

“Anch’io voglio sabotare l’oasi”

Dunque addossa tutte le responsabilità all’amministrazione precedente, contro la quale il Comitato non si è mai indignato. Peccato che all’epoca nessun membro del Comitato Spontaneo Contro le Novività abitasse a Sanpolino (allora non esisteva), luogo studiato dall’Asessore Mario Venturini come quartiere ecologico. Il sindaco insiste: “dovreste parlarne con Capra“. Peccato anche che Paroli non si sia mai informato in merito alle lunghe diatribe tra il Comitato ed il consigliere in questione riguardo all’intenzione di costruire un polo logistico all’interno del Parco delle Cave. Strano, visto che lui e Capra si conoscono bene.
In merito a Sanpolino interviene l’assessore Vilardi: “Il fotovoltaico è ancora lì, non ve l’ha tolto nessuno”. E’ una minaccia?
Paroli, dunque, rassicura gli intervenuti sul Cesio 137: la giunta si sta adoperando per “trasportarlo in Germania“.

Anche se in Italia non esiste una normativa per la bonifica dei siti radioattivi. Ed in Germania, da quel che ci risulta, non esistono siti per lo stoccaggio definitivo di Cesio 137. Ohi non era neanche quella volta lì.
Attenzione, Paola Vilardi allerta: “la radioattività è ovunque“.
Capretti assicura che i piezometri per verificare lo stato della falda sotto al sito radioattivo verranno ricollocati entro la prima decade di Febbraio. Appuntato.

Paola Vilardi allerta: “La radioattività è ovunque”

L’assessore Vilardi si dice molto innervosita dall’aggettivo utilizzato per definire la giunta nel comunicato relativo agli sconcertanti riscontri emersi dall’inchiesta di Radio Popolare: non lo ripete nemmeno. Avevamo scritto “omertosa“. Non volevamo sminuire, era un eufemismo.
“Non c’era da comunicare niente” in merito al campo radioattivo “non dobbiamo essere noi a segnalare i pericoli ai cittadini“. E correre il rischio che si autopreoccupino (cit.)? Che magari si ribellino? Che il consenso precipiti?
L’ingegnere ricorda che “nessun idrogeologo aveva previsto l’innalzamento della falda” e Paola Vilardi rilancia “Le inondazioni? Nessuno le poteva prevedere!”.
In merito a via Brocchi, ancora l’assessore all’ambiente, interviene: “Il vicesindaco ha seguito la sentenza” e Paroli aggiunge “l’Avvocatura Civica ne ha chiesto la chiusura”, ed ancora “la chiusura è stata richiesta da Faustini” e poi, sfiancato dalle  costanti perplessità in relazione a quanto dichiarato, “abbiamo voluto chiuderla perché ci piaceva chiuderla, cazzarola ragazzi!”.

La linea 12-Sanpolino

S’impegna, tuttavia, a  consegnare al Comitato una relazione in merito. Per quanto concerne la discarica di amianto “noi non abbiamo espresso il parere positivo, ci siamo attenuti a quello che dichiarava Brunelli“. Verificheremo.
Secondo il sindaco i sei cittadini sono inaccontentabili, troppo dubbiosi sullo stato della propria salute. “Io non sono un ambientalista…” piccola pausa nello sconcerto generale “…come voi“. Indignato: “Dovremmo andare a casa a piedi per tutelare la salute, porca miseria!”. O migliorare il servizio di trasporto pubblico. Quegli affari lunghi ed arancioni. Non sono grosse limousine.
Sindaco ed assessore sono in sintonia nel dire che “l’errore grande l’ha commesso Benevolo quando ha fatto San Polo“.

Andando ancora un po’ più indietro l’errore grande l’han fatto quei due là che parlavano col serpente. Vilardi, seccata, invita gli abitanti a riscoprire le proprie radici: “bisogna essere tutti contadini, bisogna tornare alla civiltà rurale“. Qualche volta, in effetti, sarebbe meglio che certuni andassero a zappare la terra.
Il sindaco domanda se il Comitato sia pronto a fare un ulteriore ricorso contro la discarica. Purtroppo, per questo, i soldi scarseggiano. Paola Vilardi, sulle difensive, chiede retoricamente: “E il Sindaco ne ha?”. Abbastanza da ripagare tutti gli sperperi effettuati con le carte di credito di servizio. “Sapete quanti soldi abbiamo?”. Abbastanza da ricorrere a favore del bonus bebé contro la Cgil. E perdere quattro o cinque di volte.

 

Il vostro avvocato” ci tiene a ricordare l’avvocato Paroli “può fare i ricorsi gratis!“. Lo ripagherete con tanto ammmore!
Il Comitato segnala che il caso della discarica ha strane analogie con quanto avvenuto a Cappella Cantone. Purtroppo nessuno dei tre rappresentanti delle istituzioni rammenta nulla a riguardo. Così, tanto per fare mente locale, viene citato un nome che subito riaccende la memoria. Nicoli Cristiani. Din-Don. Suona il campanellino, ma non giunge replica alcuna.

Ora i tre hanno fretta, tra cene, appuntamenti importanti, figlie che attendono con ansia il ritorno del padre, alle 21.10 è ora di andare. Ma prima di lasciare la Loggia, Paroli ha tempo di rifiutare l’invito ad un’Assemblea Pubblica giudicata “inutile” e ricordarci che, con la nostra campagna, stiamo “deprezzando San Polo“. In chiusura l’assessore Vilardi regala uno scoop agli astanti: “il bitumificio si fa!“. Poi, a seduta sciolta, aggiusta il tiro: “il Consiglio Comunale è sovrano, si deciderà, si vedrà” e bla bla bla…che poi è il leit-motiv di tutta la serata.

Scritto da Andrew Marini (Comitato Spontaneo Contro le Nocività, Arci S. Eufemia – presente all’incontro)

Sottoscritto da Giovanna Giacopini (Comitato Spontaneo Contro le Nocività – presente all’incontro), Alessandra Cristini (Comitato Spontaneo Contro le Nocività – presente all’incontro), Daniele Marini (Comitato Spontaneo Contro le Nocività)