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INVERNICI, COSA DICI?! (Dalle denuncie agli attivisti N4O alla svendita del patrimonio immobiliare comunale, continuano le strumentalizzazioni e le bugie della giunta di Pisogne)

n4o resistere

Denunciati per occupazione di suolo pubblico e per furto aggravato di energia elettrica per un totale di oltre 10 anni di carcere a testa. Ecco la nuova, ridicola trovata dello sceriffo pisognese Invernici per colpire gli attivisti camuni (e non) di N4O. La denuncia mossa direttamente dal sindaco, che è avvenuta dopo l’identificazione del 7 gennaio di alcuni occupanti dell’ ex Kag, è stata notificata poche settimane fa.

Il lato più demenziale della faccenda è che l’ accusa di furto è totalmente fittizia, utile solo al tentativo di spaventare i militanti e di velocizzare i tempi processuali per una denuncia che altrimenti difficilmente arriverebbe a processo visti i tempi, le difficoltà e le priorità della magistratura italiana.
Infatti non solo nessuno dei denunciati può essere accusato di aver effettuato l’ allacciamento abusivo, ma addirittura tale collegamento non era ancora avvenuto. I sedicenti Lupin, per il semplice fatto di essere presenti sul posto, vengono accusati di un reato che non era ancora stato commesso.

Quindi il pericolo incombe per tutti coloro che sono passati per l’ occupazione di via Neziole 4, perché a quanto pare vedere luce e sentire musica attraverso l’impianto elettrico di un’ occupazione è sufficiente per essere accusati di furto

Invernici, ma fet del bu’??? Ma non ti vergogni?
Nel paese dei balocchi per la finanza creativa, per l’evasione fiscale, per la truffa a danno pubblico vorresti appioppare 10 anni per furto a delle persone che non hanno rubato nulla?!

Spacciandosi per tutore e difensore della legalità, ecco come il primo cittadino realmente agisce, usando strumentalmente le leggi per intimidire i propri oppositori. Inutile dire che questa tattica non funziona… Non ci facciamo intimidire dalle prepotenze dei mezzi del potere.
Non siamo bambini, ne sprovveduti. Siamo persone disilluse, esasperate e decise nel non sopportare oltre gli abusi politici di chi pensa di ridurci a sudditanza.
Eravamo coscenti dei rischi che correvamo nel compiere un’ azione illegale e convinti della legittimita’ del nostro agire non rinneghiamo nulla, siamo anzi orgogliosi di contrastare con i nostri corpi e le noste vite i sopprusi di una classe politica inadeguata.

Ma la strumentalizzazione non si limita a questo… strumentale ai propri fini politici privati e’ anche l’ utilizzo da parte della giunta di Pisogne del patrimonio immobiliare del comune, come già dimostrato in passato con lo stabile di via Neziole.
E’ di poco tempo fa la notizia che riporta l’ intenzione della giunta comunale di Pisogne di svendere a privati alcuni edifici in disuso.
Come apprendiamo su Bresciaoggi, dalle dichiarazioni di Faustini (consigliere con delega al patrimonio culturale) si parla di diversi edifici pubblici: un ex asilo, una scuola e altri edifici a uso abitativo

Faustini spiega poi la strategia intrapresa dal comune con alcune dichiarazioni che riportiamo anche noi:

«LA SCUOLA è un edificio su due piani, di circa 250 metri per piano con un vasto giardino – in parte ancora edificabile. Si tratta di edifici appetibili dal punto di vista immobiliare ma che richiedono lavori di ristrutturazione che il nostro Comune non dispone. Ecco il perché dell’alienazione»

«L’obiettivo di fondo dell’asta è di fare rivivere le nostre frazioni. Abbiamo importanti progetti e vogliamo che ritornino protagoniste».

«Pensiamo di ricavare complessivamente mezzo milione ma ripeto, il nostro principale intento è di rivalorizzare tali edifici in disuso da tempo e di ridarli alle comunità»

Da come la notizia presenta l’informazione, sembrerebbe un’ iniziativa lodevole, ma noi sappiamo che non è così…
Non è certo un segreto che alla stampa manca ormai qualsiasi memoria storica dei fatti, anche quella a breve termine.
Così le notizie vengono presentate come isole, scollegate nel grande mare del tempo nel quale si perde molto del significato reale dell’ informazione stessa.
Il risultato è bendiverso quando invece si inquadra la notizia in un continuum, relazionandola con fatti passati e confrontando le dichiarazioni dei soggetti protagonisti delle vicenda.

Il collettivo N4O, nato proprio dall’ esigenza di riappropriarci di una cultura non commercializzata e non assoggettata al potere, decide di non subire la disinformazione mediatica… ci faremo informazione da soli mettendo a confronto le dichiarazioni, analizzando la realtà fattuale e ponendo delle questioni che i media di professione, troppo spesso, non hanno il coraggio di porre.
Avendo vissuto in prima persona e con i nostri corpi la questione della riqualificazione di spazi pubblici e della promozione culturale in valle Camonica, ed avendo seguito da vicino le notizie e le dichiarazioni in merito, della giunta pisognese ci sorgono spontanee alcune domande.

La prima è: dov’erano questi edifici quando, circa un mese fa dopo lo sgombero del K.A.G, il sindaco Invernici dichiarava che non esistevano spazi disponibili?
Seguendo le dichiarazioni di Faustini e memori di quanto appena accaduto, viene poi da domandarsi:
I soldi che sono stati stanziati per riconvertire lo stabile di via Neziole, già in uso e operativo come spazio sociale e associazione culturale, non potevano essere destinati a ristrutturare questi edifici dismessi?
Cosa intende la giunta di Invernici per “fare rivivere le frazioni” quando ha negato, senza reali motivazioni, il rinnovo del contratto ad una associazione culturale gratuita e non a scopo di lucro, situata proprio in una frazione di Pisogne?
Perchè questà volontà non si è dimostrata anche nel caso di via Neziole, dove una parte di popolazione camuna ha deciso di occupare uno stabile per difendere uno spazio che aggregava energie da tutta la valle e oltre?
Come intendono “rivalorizzare tali edifici” senza sapere che uso se ne farà e non coinvolgendo la popolazione nella decisione?
Cosa intendono per “ridare gli edifici alla comunità” visto che di fatto stanno tentando di privatizzare una proprietà pubblica?

Noi crediamo che restituire spazi alla comunità si faccia in modo diametralemnte opposto a quello delle privatizzazioni e che le frazioni si facciano vivere portando socialità e contenuti, non svendendo quel poco che resta del patrimonio pubblico, un giorno pensato per promuovere cultura (erano edifici scolastici) oggi trasformato in un’ impresa privata, nel tentativo della giunta di farne fonte di profitto.

Non possiamo tollerare questa ipocrisia fatta per dissimulare i reali intenti di questi soggetti, che hanno come unico interesse la ricchezza privata e come principale pratica politica l’ annientamento di coloro che non si allineano ai loro schemi.

Noi non ci allineiamo e continueremo ora e sempre a Resitere per Esitere.

Collettivo Neziole4Ovunque

23 denunciati per Hackit06

Clipper_fistA distanza di sei anni, 23 compagni ed attivisti che insieme ad altre centinaia hanno occupato e reso vivibile lo stabile in cui si e’ svolto l’Hackmeeting di Parma 2006, si sono visti recapitare un decreto penale, accusati in base all’articolo 633 del codice penale. Il reato che si contesta loro e’, di fatto, quello di aver occupato uno stabile, averlo reso agibile e in parte restaurato, nell’aver costruito bagni, docce e cucina, nell’averlo reso vivibile per la tre giorni dell’evento per poi restituirlo alla citta’.

Questo e’ esattamente quello che avviene da 16 anni durante ogni HackMeeting, l’annuale raduno della comunita’ hacker italiana, quando orde di hackers, provenienti da tutta la penisola e non solo, si incontrano per dare vita al libero scambio di saperi, informazioni, tecnologie, corpi, affetti, intensita’, guidati dall’insana passione a ”metterci le mani dentro”, a non delegare nulla, ad esprimersi in prima persona, in una dimensione collettiva e politica che trova nell’autogestione e nell’autorganizzazione la sua colonna vertebrale.

 

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