Articoli con tag cesio 137

“Guardie arrestatelo!”

«Adesso viene qui Novelli e lo dice davanti a lui quello che ha detto! Bisogna stare attenti quando si viene qui a parlare». Il discorso, testuale, è del capogruppo della Lega Nord nel Consiglio Comunale di Brescia, Nicola Gallizioli (audio a fondo pagina). Roberto Novelli, «invocato» dalla Lega, è il comandante della Polizia Locale. Siamo nell’aula consiliare di Palazzo Loggia, nel corso di una seduta della commissione ambiente.

Il destinatario di tali «promesse» è Guido Menapace, un cittadino invitato a parlare alla seduta di giovedì 5 luglio 2012, in nome della Consulta per l’Ambiente, dei problemi di chi abita nel Sito inquinato di interesse nazionale Caffaro. Ma ha potuto a malapena terminare il suo discorso, tra grida e minacce, poi la maggioranza di centrodestra ha fatto mancare il numero legale.

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Piccinelli, la cava «maledetta» e il traffico di rifiuti

L’INCHIESTA SUL SITO DI BUFFALORA CONTAMINATO DA CESIO 137: IN LOGGIA LA DISCUSSIONE IN COMMISSIONE AMBIENTE

Nel 1993 l’arrivo delle prime scorie radioattive; nel 2003 si aggiungono anche scarti di fonderia

Piccinelli: una cava «maledetta» Era un’onesta cava di sabbia e ghiaia come ce n’erano tante negli anni ’60 e ’70, nel boom edilizio della ricostruzione, fino alla sua dismissione nel 1976. Da allora la cava Piccinelli sembra colpita da una maledizione. In quella buca nella periferia sud-est della città, lasciata dalla ditta «C.G.S.» di Carlo Piccinelli, è finito di tutto. Rifiuti industriali, rifiuti inerti ed urbani, rifiuti tossico-nocivi. Rifiuti radioattivi.

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Sesana (ARPA) sulla cava Piccinelli: “Non sappiamo cosa sia successo”

“I dati sulla falda del sito radioattivo “ex cava Piccinelli” di Brescia non spiegano cosa sia successo né cosa stia succedendo all’ambiente”: ieri i campioni analizzati hanno escluso la presenza di Cesio 137 nell’acqua, ma per il direttore del dipartimento ARPA di Brescia il quadro del sito contaminato non è ancora chiaro.

“Non si può pensare che quattro numeri risolvano sempre i casi di tutto…lì non abbiamo visto nulla, quello che poi può essere successo in dieci anni, in cinque anni, in tre anni è tutto da stabilire…” (GIULIO SESANA, Direttore ARPA Brescia).

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Cesio a San Polo (Brescia): 20 anni di silenzio

Rifiuti radioattivi nel quartiere San Polo di Brescia: è riemersa dagli archivi un’ordinanza del 1994 che documenta come l’Asl e il Comune sapessero della presenza del Cesio già quattro anni prima della messa in sicurezza del sito. Quattro anni in cui lavoratori e semplici cittadini hanno continuato a frequentare un’area esposta ad alta radioattività, quasi 500 volte superiore al fondo naturale.

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Il Cesio 137 minaccia la falda di Brescia

Una cava dismessa contenente materiale radioattivo potrebbe aver contaminato la falda superficiale della periferia a sud-est di Brescia?

È il timore contenuto nella relazione dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, che si è recata sul posto lo scorso giugno dopo 12 anni dalla scoperta del sito radioattivo.

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