20121013_pisaescedalgrigiore1-300x225E’ arrivato. Certo come il mal di testa dopo una serata in compagnia di amici. La J-Colors, l’impresa multinazionale che ha sgomberato e lasciato impolverato uno spazio di migliaia di metri quadrati a Pisa per andare alla ricerca di nuove opportunità di business in giro per l’Italia e per il mondo, ha pensato bene di chiedere lo sgombero di chi quel posto lo ha occupato riportandolo a nuova vita. Il 30 gennaio è arrivata la notizia che il 23 gennaio, pochi giorni prima della splendida tre giorni che ha ravvivato Pisa e non solo, il management ha depositato ai carabinieri la richiesta di sequestro dell’immobile con annesso sgombero.

La questione del legame tra esperienze di «altra economia», liberazione di spazi sociali e pratiche di conflitto si fa sempre più pressante, soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti di Roma con lo sgombero di Scup o delle minacce di uso della forza pubblica contro altre esperienze di autogestione sparse per l’Italia.

Il 1 febbraio è prevista una conferenza stampa alle 12.30 per cominciare a denunciare il rischio che l’esperienze del Municipio dei Beni Comuni, da atto collettivo e partecipato diventi mero problema di ordine pubblico. Ma soprattutto è stata organizzata una diretta da Radio Roarr per le 15 sempre di domani (www.radioroarr.org) dove si cercherà di fare il punto della situazione con relativi aggiornamenti.

Il tutto in attesa dell’assemblea di martedì 5 febbraio prossimo alle 21, dove tutti assieme si deciderà il da farsi. Tra le ipotesi una grande manifestazione per metà febbraio.

Perchè, come dice il Municipio dei Beni Comuni”per tutte e tutti noi crediamo che il Colorificio sia veramente un bene comune, che dovremo saper difendere collettivamente facendone una battaglia condivisa, non asseragliandoci al suo interno, ma moltiplicando le attività che vi si svolgono. Per vincere questa partita che è tutta da giocare serve l’aiuto di tutti”.

Sta a noi, adesso, calare le carte giuste.

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