Dopo un percorso assembleare passato per Pisa, Bologna, Milano e Monza nasce un tentativo di coordinamento antirepressivo di realtà autogestite con il nome “Menti Libere”. Prima uscita pubblica del coordinamento sara’ sabato 22 dicembre a Milano, con una manifestazione di denuncia della mattanza di Cusago (in cui una ragazza è finita in coma sotto le cariche delle “forze dell’ ordine”), e di tutti i fatti di repressione successi in questto periodo di particolare tensione sociale. Il concentramento è previsto alle ore 14.30 in Piazzale Cairoli , l’ arrivo per le 21.30 al carcere S. Vittore
freeXpression [against repression]
Manifestazione contro la repressione
Per le zone autonome e autogestite
Il 27 ottobre a Cusago un rave party viene duramente represso con un violento attacco della celere. Il bilancio dell’operazione riporta una ragazza in coma per diversi giorni, un cane ucciso e decine di ragazz* feriti, diversi dei quali gravi. Nel sostanziale silenzio dei media, che si sono limitati a riportare il comunicato della questura, si è realizzato uno degli atti di polizia più violenti e insensati degli ultimi anni. L’operazione evidenzia chiare responsabilità da parte della Questura di Milano con l’avallo del DPA (Dipartimento delle Politiche Antidroga), responsabile di una dura politica repressiva e proibizionista. Le violenze di quel giorno, giustificate con motivazioni ipocrite sulla tutela della salute dei partecipanti, hanno avuto il chiaro intento di criminalizzare e reprimere un’esperienza libera ed auto-organizzata.
L’attacco si inquadra in un contesto più ampio di crescita delle azioni repressive, dalle quali si evince chiaramente quale sia la risposta messa in campo dalle istituzioni nella gestione del diffuso clima di conflitto sociale che stiamo respirando in Italia, come in tante altre parti di Europa. In questi mesi si assiste ad un inquietante aumento delle azioni violente da parte delle forze dell’ordine, con cariche a freddo contro persone, siano queste studenti, lavoratori o appartenenti a qualsiasi altro soggetto sociale politicamente attivo, “colpevoli” di manifestare dissenso per le politiche governative o per la difesa dei propri diritti, sgomberi di spazi sociali e di case occupate, perquisizioni, arresti e disparate misure restrittive a carico di attivisti, nel corso di operazioni repressive studiate a tavolino per delegittimare i movimenti di lotta.
Non possiamo accettare questa deriva violenta e autoritaria, in cui lo stato usa il proprio braccio armato, le forze dell’ordine, ma sempre più spesso anche l’esercito, come in Valsusa, in difesa degli interessi di un sistema economico che ha dimostrato da tempo la propria inadeguatezza.
E’ in questo scenario che quanto accaduto a Cusago non può restare senza risposta: tutt* ci sentiamo chiamati in causa per difendere spazi di libertà, temporanei o stabili, nei quali continuare a coltivare la nostra opposizione al sistema vigente, attraverso lo sviluppo di pratiche controculturali vecchie e nuove, pratiche con cui affermiamo la nostra alterità rispetto alla mercificazione dell’esistenza che contraddistingue il modello sociale in cui stiamo vivendo.
Riteniamo quindi indispensabile riportare all’attenzione collettiva temi fondanti come autogestione e autoproduzione; riaffermiamo con forza la legittimità delle pratiche di riappropriazione di spazi, tempi e saperi. Rivendichiamo l’attualità dell’occupazione come atto in grado di ridare vita, temporaneamente o in maniera stabile, a zone autonome e liberate. Sfruttando gli sprechi e l’abbandono ci sottraiamo alle logiche del potere e del profitto, creiamo spazi pubblici di socialità in grado di autoregolarsi, sperimentiamo nuove modalità di relazione tra le persone.
Su questi presupposti si è costruito un percorso di confronto, aperto ed eterogeneo, tra soggetti di tutta Italia che in veste differente hanno a cuore la creazione di nuovi ragionamenti e pratiche comuni: tribe, spazi sociali, singole persone hanno popolato assemblee pubbliche durante le quali si è sancita la necessità di dare una prima forte risposta di piazza a tutte queste esigenze latenti, dando forma anche a interconnessioni tra differenti percorsi politici e sociali.
Il 22 dicembre manifesteremo per rivendicare le nostre azioni e denunciare questo clima di tensione attraverso una presenza consapevole nelle strade e nelle piazze, in grado di spezzare il meccanismo recriminatorio che ci circonda e portare la nostra voce e il nostro pensiero. Il corteo si concluderà con un presidio davanti al carcere di San Vittore, luogo simbolico e spina nel cuore del tessuto urbano milanese, per portare la nostra solidarietà a tutti coloro che subiscono l’oppressione dello stato e far sentire la nostra presenza attraverso la musica.
Concentramento h 14.30 – Piazzale Cairoli – Milano
Per info o adesioni: mentilibere@inventati.org